Roma

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martedì 22 febbraio 2011

Il Passato Remoto

IL PASSATO REMOTO È UN TEMPO DEL MODO INDICATIVO.
Il passato remoto indica un’azione passata, che è avvenuta in un passato lontano e che è completamente finita.  Es: Cristoforo Colombo arrivò in America nel 1492.

LA FORMA
        ANDARE                     VENDERE                      APRIRE
Io               and  -ai                      vend  -ei (-etti)                    apr  -ii
Tu              and -asti                    vend -esti                             apr  -isti
Lui             and -ò                        vend -é (-ette)                      apr  -ì
Noi            and -ammo               vend -emmo                         apr -immo
Voi            and -aste                   vend -este                              apr  -iste
Loro          and -arono                vend -erono (-ettero)           apr -irono

Nei verbi regolari in –ere con radice terminante in –t non existe 
la 2ª forma in   –etti/-ette/-ettero. Potere: potei (non dire mai: potetti!!!!)

FORME IRREGOLARI
Indichiamo di seguito il passato remoto dei più importanti verbi irregolari.
La PRIMA  coniugazione ha solo 3 verbi irregolari al passato remoto e la TERZA ne ha solo 2:

                Prima coniugazione                                             Terza coniugazione
Dare                      Fare                     Stare                        Dire                      Venire
io diedi                  io feci                   io stetti                     io dissi               io venni
tu desti                  tu facesti               tu stesti                tu dicesti                tu venisti
lui diede                lui fece                 lui stette                 lui disse                lui venne
noi demmo        noi facemmo        noi stemmo       noi dicemmo          noi venimmo
voi deste              voi faceste            voi steste            voi diceste            voi veniste
loro diedero         loro fecero            loro stettero     loro dissero           loro vennero

La SECONDA coniugazione  è quella che ha più irregolarità:
Rompere: ruppi  Cadere: caddi  Muovere: mossi  Volere: volli  Scrivere: scrisse  Conoscere: conobbi Prendere: presi  Perdere: persi  Vincere: vinse  Scomparire: scomparvi  Nascere: nacqui  ecc.

L’USO
Nell’italiano parlato oggi il passato remoto è usato soltanto in alcune regioni italiane (Toscana e alcune zone del Sud); nelle altre è sostituito dal passato prossimo.
È però importante studiare il passato remoto per poter capire i libri di storia e i romanzi, che sono normalmente scritti con questo tempo.

martedì 15 febbraio 2011

Sanremo

Ricomincia Sanremo

Uno degli appuntamenti fissi dello spettacolo nostrano è sicuramente rappresentato dal Festival della Canzone Italiana che, quest'anno, mette in scena la sua 61esima edizione.

Un'edizione che andrà in onda dal 15 al 19 febbraio e vedrà timoniere della kermesse canora Gianni Morandi che, fino a quersto momento, era salito sul palco dell'Ariston solo in veste di graditissimo concorrente. Al suo fianco troveremo due delle donne del momento, Elisabetta Canalis e Belen Rodriguez mentre a fare la parte dei simpaticoni ci saranno gli ormai famosi Luca e Paolo.

Il Festival di Sanremo è ormai un appuntamento fisso, imprescindibile e intoccabile dei palinsesti annuali della nostra TV. Ma come è nata questa importante manifestazione canora? Dove si trovano le sue origini?

Procediamo con ordine: l'illustre antenato del festival lo ritroviamo in un concorso  datato 1948, quando a 'La Capannina', storico locale ancora oggi famoso della Versilia, venne istituito il primo Festival Canoro Nazionale. Un'iniziativa che venne poi replicata solo l'anno successivo e poi abbandonata per mancanza di fondi.

Tuttavia l'esperienza certamente innovativa di una gara di canto nazionale deve aver interessato Pier Bussetti che, al Casinò di Sanremo, organizzò nel 1951 il primo vero e proprio Festival della Canzone Italiana.

Certamente negli anni di cose ne sono cambiate: dal passaggio alla diffusione via radio a quella televisiva (1955), passando per l'introduzione del colore  e il cambio di location (1977), il Festival di Sarnremo ha attraversato diverse generazioni di Storia Italiana accompagnando fasi storiche importanti e registrando il cambiamento dei costumi della società italiana: dai ritmi e stili quasi beat degli inizi alla stravaganza degli anni '80 e '90, per arrivare all'apertura odierna ai moltissimi talent show.

Anche il regolamento non è sempre stato lo stesso nel corso di questi sessant'anni. Non tutti sanno che, infatti, la divisione tra Big e Giovani non è nata col Festival, ma fu introditta per la prima volta solo nel 1974.
Altro vero e proprio cambio di costumi lo si ritrova nel 2004, quando il tradizionalismo del festival venne investito dalla nuova tendenza di quegli anni, oggi diventata consuetudine. Il 2004, in effetti, vide l'introduzione del televoto, che diede potere al pubblico popolare di sancire il vicintore della kermesse canora più importante della penisola.

E il Festival, puntuale come sempre, torna anche quest'anno: cinque serate, dal 15 al 19 febbraio, durante le quali vedremo all'opera gli artisti selezionati, sia affermati che emergenti, sul palco del Teatro Ariston di Sanremo.

Inutile perdersi in infruttose anticipazioni sull'edizione 2011: a questo punto il tempo stringe e non possiamo far altro che attendere l'apertura del sipario televisivo e accogliere nelle nostre case un inedito Gianni Morandi e le melodie che ci proporranno gli artisti in gara.

domenica 13 febbraio 2011


San Valentino


Il tentativo della Chiesa cattolica di porre termine ad un popolare rito pagano per la  fertilità, è all'origine di questa festa degli innamorati.
Fin dal quarto secolo A. C. i romani pagani rendevano omaggio, con un singolare rito annuale, al dio Lupercus. I nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo Dio venivano messi in un'urna  e opportunamente mescolati. Quindi un bambino sceglieva a caso alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità affinché il rito della fertilità fosse concluso. L'anno successivo sarebbe poi ricominciato nuovamente con altre coppie.
Determinati a metter fine a questa primordiale vecchia pratica, i padri precursori della Chiesa hanno cercato un santo "degli innamorati per sostituire il deleterio Lupercus. Così trovarono un candidato probabile in Valentino, un vescovo che era stato martirizzato circa duecento anni prima. 

La leggenda
A Roma, nel 270 D. C il vescovo Valentino di Interamna, (oggi è la città di Terni), amico dei giovani amanti, fu invitato dall'imperatore pazzo Claudio II e questi tentò di persuaderlo ad interrompere questa strana iniziativa e di convertirsi nuovamente al paganesimo. San Valentino, con dignità, rifiutò di rinunciare alla sua Fede e, imprudentemente, tentò di convertire Claudio II al Cristianesimo. Il 14 febbraio, 270, San Valentino fu lapidato e poi decapitato. 
La storia inoltre sostiene che mentre Valentino era in prigione in attesa dell'esecuzione, sia "caduto" nell'amore con la figlia cieca del guardiano, Asterius, e che con la sua fede avesse ridato miracolosamente la vista alla fanciulla e che, in seguito, le avesse firmato il seguente messaggio d'addio: "dal vostro Valentino," una frase che visse lungamente anche dopo la morte del suo autore.

giovedì 10 febbraio 2011

Tiziano Ferro "Perdono"


Tiziano Ferro canta "Perdono"



Perdono... si quel che e fatto e fatto io pero chiedo
Scusa... regalami un sorriso io ti porgo una

Rosa... su questa amicizia nuova pace si
Posa... PERDONO
Con questa gioia che mi stringe il cuore
A quattro cinque giorni da Natale
Un misto tra incanto e dolore
Ripenso a quando ho fatto io del male
E di persone ce ne sono tante
Buoni pretesti sempre troppo pochi
Tra desideri, labirinti e fuochi
Comincio un nuovo anno io chiedendoti..

Perdono... si quel che e fatto e fatto io pero chiedo
Scusa... regalami un sorriso io ti porgo una
Rosa... su questa amicizia nuova pace si
Posa... perche so come sono infatti chiedo...
Perdono... si quel che e fatto e fatto io pero chiedo
Scusa... regalami un sorriso io ti porgo una
Rosa... su questa amicizia nuova pace si
Posa... PERDONO

Dire che sto bene con te e poco
Dire che sto male con te.. e un gioco!
Un misto tra tregua e rivoluzione
Credo sia una buona occasione
Con questa magia di Natale
Per ricordarti quanto sei speciale
Tra le contraddizioni e i tuoi difetti
Io cerco ancora di volerti

Perdono... si quel che e fatto e fatto io pero chiedo
Scusa... regalami un sorriso io ti porgo una
Rosa... su questa amicizia nuova pace si
Posa... perche so come sono infatti chiedo...
Perdono... si quel che e fatto e fatto io pero chiedo
Scusa... regalami un sorriso io ti porgo una
Rosa... su questa amicizia nuova pace si
Posa... PERDONO

Qui l'inverno non ha paura... io senza di te un po' ne ho
Qui la rabbia e senza misura... io senza di te.. non lo so
E la notte balla da sola... senza di te non ballero
Capitano abbatti le mura... che da solo non ce la faro

Perdono... si quel che e fatto e fatto io pero chiedo
Scusa... regalami un sorriso io ti porgo una
Rosa... su questa amicizia nuova pace si
Posa... perche so come sono infatti chiedo...
Perdono... si quel che e fatto e fatto io pero chiedo
Scusa... regalami un sorriso io ti porgo una
Rosa... su questa amicizia nuova pace si
Posa... PERDONO

C4 Il Congiuntivo

Addio Sig. Congiuntivo... (Per gli studenti della CIV)

Ciao a tutti!
Oggi vorrei parlarvi di un fenomeno che è sempre più diffuso in Italia negli ultimi anni e che riguarda la lingua di questo bellissimo paese! Anzi sarebbe meglio dire i suoi parlanti...
Negli ultimi anni,infatti, il modo verbale del congiuntivo è sempre meno usato nella lingua italiana...E mi correggo ulteriormente: la cosa "triste" è che si tratta di parlanti madrelingua!
Vi ricordo che questo modo verbale si utilizza nelle proposizioni che esprimono incertezza, desiderio, possibilità, timore o opinioni personali.

Vi faccio qualche esempio:

- Non so se ieri Giovanni sia andato a lezione (Congiuntivo passato)
- Non penso che tu sia una cattiva persona (Congiuntivo presente)
- Se lo avessi saputo te lo avrei detto (Congiuntivo trapassato)
- Se fossi ricco, mi comprerei una casa più grande (Congiuntivo imperfetto)

Ecco, molto spesso però le mie povere orecchie sentono costruzioni di questo genere...

- Non so se ieri Giovanni è andata a lezione (Indicativo passato prossimo)
- Non penso che tu sei una cattiva persona (Indicativo presente)
- Se lo avevo saputo te lo avevo detto (Indicativo imperfetto)
- Se ero ricco, mi compravo una casa più grande (indicativo imperfetto)

...ossia, si fa l'errore di usare il modo indicativo al posto del congiuntivo!
Ovviamente io non voglio (e non posso nemmeno permettermi!!) di fare la maestrina di italiano...devo ammettere infatti che non raramente scappa qualche errore anche a me:) la cosa importante però è rendersi conto di quando facciamo questi errori e cercare di migliorare..e perchè no?, anche cercare di migliorare quelli che sbagliano correggendoli!!perchè l'italiano è una bellissima lingua anche grazie alle sue particolarità come il congiuntivo, che non esiste in tutte le lingue!

Il mio consiglio per voi è quindi quello di cercare di imparare un italiano che sia (non "un italiano che è"!!!!) il più corretto possibile.

In albergo

Ecco un dialogo in albergo (per gli studenti della DI)

Arrivati all'Hotel ...

A: Buongiorno.
B: Buongiorno, ditemi.
A: Senta, avete una camera doppia libera?
B: Un attimo prego. Si, ne abbiamo una. Per quante notti volete prenotare?
A: Due notti, questa e la prossima.
B: Benissimo. A che nome scusi?
A: Rossi.
B: Rossi. Perfetto.
A: Quanto viene la camera?
B: Novanta euro, compresa la colazione.
A: Bene, la ringrazio. A stasera allora!
B: Prego, a stasera.