1. Il CONGIUNTIVO IMPERFETTO
La prima persona singolare dell'indicativo imperfetto ci aiuta a costruire le forme del congiuntivo imperfetto, infatti abbiamo: bere- bevevo-- bevessi/ dire-dicevo--dicessi/ fare-facevo--facessiFanno eccezione i verbi: essere (fossi) dare (dessi) e stare (stessi)
cantare | vedere |
che io cantassi | che io vedessi |
che tu cantassi | che tu vedessi |
che lui, lei cantasse | che lui, lei vedesse |
che noi cantassimo | che noi vedessimo |
che voi cantaste | che voi vedeste |
che loro cantassero | che loro vedessero |
sentire | finire |
che io sentissi | che io finissi |
che tu sentissi | che tu finissi |
che lui, lei sentisse | che lui, lei finisse |
che noi sentissimo | che noi finissimo |
che voi sentiste | che voi finiste |
che loro sentissero | che loro finissero |
Essere e Avere
essere | avere |
che io fossi | che io avessi |
che tu fossi | che tu avessi |
che lui, lei fosse | che lui, lei avesse |
che noi fossimo | che noi avessimo |
che voi foste | che voi aveste |
che loro fossero | che loro avessero |
Per esempio nella frase: "Marco si chiedeva perché non potessi venire", non si capisce se si intende "tu" o "io", quindi è necessario scrivere "Mario si chiedeva perché tu non potessi venire".
USO DEL CONGIUNTIVO IMPERFETTO
Il tempo imperfetto del congiuntivo si usa per esprimere contemporaneità
rispetto al verbo principale, se il verbo della frase principale è
all’indicativo passato prossimo o imperfetto, oppure se si ha un verbo
che esprime desiderio o volontà al condizionale presente o passato. Alcuni esempi:
- se il verbo della frase principale è all’indicativo passato prossimo:
• ho desiderato (ieri) che tu ieri sera venissi → contemporaneità;
- se il verbo della principale è all’indicativo imperfetto:
• desideravo (ieri) che tu ieri venissi → contemporaneità;
- se il verbo della frase principale è al condizionale presente:
• vorrei (oggi) che tu oggi venissi → contemporaneità;
• vorrei (oggi) che tu domani venissi → poteriorità;
- se il verbo della principale è al condizionale passato:
• avrei voluto (ieri) che tu ieri venissi → contemporaneità;
• avrei voluto (ieri) che tu oggi venissi → posteriorità.
2. Il Congiuntivo trapassato
Il congiuntivo trapassato si coniuga combinando le forme del congiuntivo imperfetto degli ausiliari essere e avere con il participio passato del verbo:
comprare | vendere | uscire |
io avessi comprato | io avessi venduto | io fossi uscito-a |
tu avessi comprato | tu avessi venduto | tu fossi uscito-a |
lui-lei avesse comprato | lui-lei avesse venduto | lui-lei fosse uscito-a |
noi avessimo comprato | noi avessimo venduto | noi fossimo usciti-e |
voi aveste comprato | voi aveste venduto | voi foste usciti-e |
loro avessero comprato | loro avessero venduto | loro fossero usciti-e |
essere | avere |
io fossi stato-a | io avessi avuto |
tu fossi stato-a | tu avessi avuto |
lui-lei fosse stato-a | lui-lei avesse avuto |
noi fossimo stati-e | noi avessimo avuto |
voi foste stati-e | voi aveste avuto |
loro fossero stati-e | loro avessero avuto |
USO DEL CONGIUNTIVO TRAPASSATO
Il congiuntivo trapassato di solito viene usato nelle frasi secondarie introdotte da forme verbali al passato di verbi che vogliono il congiuntivo come credere, pensare, sperare, ecc., viene usato per esprimere anteriorità rispetto al momento indicato dal verbo della principale.Il verbo della principale può essere:
• all’imperfetto: volevo (ieri) che tu fossi arrivato (prima di ieri) in tempo;
• al passato prossimo: ho creduto (ieri) che loro fossero già partiti (prima di ieri);
• al passato remoto: pensai (ieri) che lei si fosse offesa (prima di ieri);
• al trapassato prossimo: non avevo pensato (ieri) che tu avessi finito (prima di ieri);
• al condizionale passato: avrei voluto (ieri) che voi vi foste incontrati (prima di ieri) prima.
Possiamo trovare il congiuntivo trapassato anche in una subordinata retta da un verbo al condizinale presente:
• vorrei (oggi) che loro avessero letto (prima di oggi) questo libro.
Il congiuntivo trapassato si usa anche nelle subordinate introdotte da congiunzioni come:
• senza che: Marco è venuto senza che nessuno lo avesse invitato;
• nonostante: avevo paura dell’esame nonostante avessi studiato molto;
• malgrado: malgrado tutti fossimo arrivati in orario, lo spettacolo cominciò dopo più di un’ora;
• a meno che: non sarei mai venuto alla festa, a meno che tu non mi avessi invitato;
• a condizione che: abbiamo fatto entrare tutti alla festa a condizione che fossero vestiti in maschera.
Anche in questi casi la frase principale ha il verbo al passato.
3. La concordanza dei tempi con il Congiuntivo
FRASE PRINCIPALE | FRASE SUBORDINATA | RAPPORTO TEMPORALE |
preferirei che avrei preferito che |
…tu fossi stato sincero (congiuntivo trapassato) |
anteriorità |
preferirei che avrei preferito che |
…tu fossi sincero (congiuntivo imperfetto) |
contemporaneità |
preferirei che avrei preferito che |
…tu fossi sincero (congiuntivo imperfetto) |
posteriorità |
Vorrei che tu studiassi di più → congiuntivo imperfetto → contemporaneità e posteriorità.
Vorrei che tu avessi studiato di più → congiuntivo trapassato → anteriorità.
Avrei voluto che studiassi di più → congiuntivo imperfetto → contemporaneità e posteriorità.
Avrei voluto che tu avessi studiato di più → congiuntivo trapassato → anteriorità.
Ora vi propongo una breve lettura, un dialogo, in cui troverete parecchie concordanze sia con l’indicativo sia con il congiuntivo; ogni volta che le incontrate provate a valutare se esprimono un rapporto di anteriorità, contemporaneità o posteriorità.
Maria: Sono le otto passate e Luca non è ancora arrivato; credo proprio che si sia dimenticato della cena di stasera e che omai non venga più.
Alex: Non credo. Ho parlato con lui ieri pomeriggio e mi ha detto che lo avevi invitato e che ci saremmo visti a casa tua. Sono sicuro che ha dovuto trattenersi al lavoro più a lungo del previsto. Vedrai che sarà qui a momenti.
Maria: Ho i miei dubbi: anch’io pensavo che fosse ancora al lavoro, ma poco fa gli ho dato un colpo di telefono e un suo collega mi ha detto che era appena uscito per andare in centro. È poco probabile che lo vedremo qui stasera, perciò preferirei che ci mettessimo a tavola.
Alex: Ma no, aspettiamolo ancora un po’. Sono certo che ha avuto un contrattempo e che sta per arrivare. Hanno suonato, dev’essere lui!
Luca: Scusate, mi dispiace di essere così in ritardo, spero che abbiate già cominciato a mangiare.
Maria: No, ti abbiamo aspettato, ma dove sei stato? Perché non ci hai avvertito del tuo ritardo?
Luca: Sono stato davvero maleducato, ma ti assicuro che non è stata colpa mia: ho incontrato un mio vecchio amico che non vedevo da molti anni. Dopo che ero uscito dall’ufficio sono andato in pasticceria per comprare un dolce e, quando l’ho visto, anche se sapevo che era tardi, non ho potuto fare a meno di fermarmi e fare due chiacchere con lui. Quando poi sono risalito in macchina mi sono accorto che avevo dimenticato il dolce!
Maria: Non cambierai mai! Per questa volta ti perdono, ma ora andiamo a tavola.
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